Il protocollo di intervento per curare l’emicrania con la tossina botulinica e la microchirurgia che abbiamo messo a punto nel nostro studio è stato pubblicato sull’ultimo numero di “The Journal of Headache and Pain”, una delle più prestigiose riviste scientifiche del settore. Un riconoscimento da parte della comunità medica di un’azione terapeutica capace di dare sollievo ai moltissimi pazienti affetti da cefalea cronica, che non trovano pace con le cure tradizionali.
L’articolo, che potete leggere in originale qui (The Journal of Headache and Pain), espone la procedura chirurgica messa a punto, come individuare i pazienti candidabili all’intervento e quali risultati sono stati ottenuti nei casi studiati. Si tratta di un documento scientifico, scritto con un linguaggio tecnico che non è facilmente comprensibile a chi non è esperto. Qui di seguito trovate una sintesi, tradotta in linguaggio più semplice.
Il numero di pazienti che soffrono di mal di testa cronici ed emicrania sta crescendo in tutto il mondo. Si tratta di una disabilità che può danneggiare gravemente la qualità della vita (con effetti paragonabili a quelli provocati da malattie come il diabete, demenza, tetraplegia e psicosi) e che ha anche un elevato costo per la società e il sistema sanitario pubblico.
La contrazione del muscolo corrugatore del sopracciglio (con il procero e i muscoli depressori del sopracciglio) è responsabile della tipica espressione di dispiacere o rabbia. È stato osservato che l’iperattività di questo muscolo può avere un ruolo importante nello scatenarsi di un attacco di emicrania localizzata nella zona intorno all’occhio: le ripetute contrazioni del muscolo, infatti, possono infiammare le diramazioni del nervo trigemino che gli passano sopra. In passato, durante trattamenti di medicina estetica, è stato osservato che i pazienti che soffrono di questo tipo di emicrania avevano sollievo dopo le iniezioni di tossina botulinica utilizzata per distendere le rughe glabellari, quelle che si formano tra le sopracciglia. Le iniezioni allentavano la mobilità del muscolo corrugatore, indebolendo la sua azione conto le diramazioni nervose. Gli studi scientifici hanno confermato l’ipotesi, al punto che il trattamento dell’emicrania con la tossina botulinica è oggi una procedura riconosciuta ufficialmente dalla comunità medica internazionale.
Il passo successivo, in pazienti che non hanno un giovamento soddisfacente dal trattamento con il botulino, è l’intervento in microchirugia per interrompere il muscolo corrugatore, e impedirgli così in modo definitivo di infiammare il trigemino.
Donne e uomini cui stata diagnosticata l’emicrania cronica, e sui quali è stato appurato che le terapie farmacologiche non danno risultati accettabili, sono i pazienti che potrebbero essere trattati con la procedura chirurgica di interruzione del muscolo corrugatore.
Prima di intervenire chirurgicamente, è comunque necessario passare attraverso il trattamento con la tossina botulinica, da ripetersi per almeno tre cicli. È un passaggio fondamentale, che serve per valutare la risposta del paziente e anche per pianificare con precisione l’operazione chirurgica. Se il paziente risponde positivamente al botulino, e desidera una soluzione definitiva che non lo costringa a periodiche iniezioni, allora si può procedere con l’interruzione chirurgica del muscolo corrugatore.
Il paziente perde in questo modo la capacità di corrugare le sopracciglia. In alcuni casi, la distensione della fronte è una conseguenza anche gradita per alcuni uomini e alcune donne, soprattutto di età non giovanissima, ma per tutti il sollievo di non avere sempre mal di testa è in genere considerato un beneficio che supera il costo in termini di espressività.
Nei casi citati nel nostro studio, i pazienti sottoposti al trattamento sono passati da avere in media un attacco di emicrania al giorno, ad averne al massimo un paio al mese, e di intensità inferiore.